Tè verde lunedì 3 febbraio 2014
<b>Il tè verde, è di origine cinese </b>e, per molti secoli, è stato consumato in tutto l’oriente ed il medio oriente. Solo recentemente, la sua diffusione è arrivata in occidente, anche se superato, nel consumo, dal tè nero. Il tè verde, è composto esclusivamente da foglie di Camellia sinensis (o Thea chinensis), le quali, durante la lavorazione, non devono subire ossidazione. Le foglie del tè verde, non subiscono fermentazione, ed è per questo che conservano il loro colore verde.
Esiste in molte varietà, a seconda del clima, del suolo, dell’altitudine, della protezione dal sole, della raccolta, della lavorazione ed, infine, del paese di coltivazione. <br><br>La Cina produce circa 1000 varietà di tè, la metà di questi, sono tè verdi, ci sono varietà di tè verdi giapponesi, indiani, vietnamiti, coreani, indonesiani, brasiliani.
Il tè verde, è ricco di polifenoli, fra cui le catechine, in particolare l’EGCG ( Epigallocatechina-3-gallato), potente antiossidante, detossificante, riduce la neovascolarizzazione necessaria alla crescita di tumori e matastasi, facilita la morte delle cellule cancerose attraverso l’<b>apoptosi </b>(morte cellulare ordinata e regolata, chiamata da alcuni morte altruista o morte pulita ). Il tè verde giapponese (sencha, gyokuro, matcha, ecc…), rispetto a quello cinese, è ancora più ricco di EGCG. Queste proprietà, però sono del tè verde e non del tè nero, nel quale avviene la fermentazione, che è responsabile della distruzione di gran parte dei polifenoli.<br><br>
Preparazione dell’infuso: per ogni qualità di tè verde, ci sono dei parametri di temperatura dell’acqua, tempo di infusione, quantità, ma, con delle regole di carattere generale, vediamo come preparare un’<b>ottimo infuso</b>.<br><ul><li>Portare l’acqua al punto di ebollizione, lasciarla raffreddare per circa 40-60 secondi, fino a raggiungere una temperatura tra i 60° e 80° C, non si usa l’acqua bollente (100°C), perché l’alta temperatura cuoce le foglie, distruggendo componenti ed aromi. L’infusione va lasciata libera e non coperta, per permettere il raffreddamento.
</li><li>L’acqua, che va versata nel recipiente dove ci sono le foglie, non va diretta sulle foglie, ma su una parete del recipiente stesso, sempre per non cuocere le foglie.</li><li>La dose di foglie, da utilizzare, è di 2-2,5 g per 200 ml di acqua (circa un cucchiaino).</li><li>Il tempo di infusione è diverso tra i vari tipi di tè, generalmente 2-3 minuti, però, la liberazione delle catechine, ha bisogno di un’infusione prolungata tra i 5 e gli 8 minuti, meglio se si arriva a 10.
</li><li>Le foglie vanno tolte e il tè è pronto.</li><li>Alcuni tipi di tè superiori, come ad es. il Gyokuro, vengono infusi fino a 3 volte, prima di gettare le foglie (i tempi di infusione vengono ridotti). Si dice, che il tè raggiunge il massimo del suo gusto dopo averlo infuso tre volte, ma, ci sono tè molto pregiati che sopportano molto bene anche 4 o 5 giri.
</li></ul>In Giappone la cultura del tè e molto sentita, esiste infatti la cerimonia del tè (Cha no yu), per la quale, non si hanno notizie certe del suo inizio, ma si presume che possa inserirsi tra il 960 ed il 1279, anche se il Canone del Tè, è databile attorno al 758.
Storia: il monaco zen Eisai, descrisse nel 1911, nel libro Kissa Yojoki, gli effetti benefici, del tè verde, sui <b>cinque organi vitali</b>, in particolare il cuore. Sono elencate anche le proprietà medicinali del tè verde: cura la pustolosi, cura il beriberi (malattia causata da scarsità di vitamina B1 o tiamina, essenziale per la trasformazione del glucosio in energia), migliora le funzioni urinaria e cerebrale, previene la stanchezza, attenua la sete, è stimolante, combatte gli effetti dell’alcool. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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